Il fuoco di Jeanne by Marta Morazzoni

Il fuoco di Jeanne by Marta Morazzoni

autore:Marta Morazzoni [Morazzoni, Marta]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Historical
ISBN: 9788823508354
Google: nt5PAgAAQBAJ
editore: Guanda
pubblicato: 2014-01-14T23:00:00+00:00


9

Compiègne si avvicina: c’è un alone sempre più evanescente intorno a Jeanne e la scena si fa più confusa. Chiunque essa sia, la veggente di Lorena o la principessa di Orléans, sta per avviarsi verso la china discendente. Gravita ancora nell’orbita del re, ma non gli dà più né energia né calore. E non ne riceve. Sta diventando un pianeta solitario.

Nel mese di dicembre è a Bourges, nell’attesa e nella speranza di una nuova azione di guerra, poiché con gli inglesi non se ne esce che in punta di lancia, pensa Jeanne, sebbene ora lei non sia più che una pedina da usare con cautela, a briglia corta per così dire. Ma poiché nel Berry non sono arrivati gli inglesi ed è stata l’azione di Jeanne su Orléans a scongiurare la sventura e a rinfrancare gli abitanti, è con una sorta di riconoscenza che la città, nell’inverno del 1429, per poche settimane, ospita la ragazza.

Anche in questo momento, nel pieno della guerra, Bourges è una buona città: è ben costruita, ben abitata, è ricca e colta. Porta l’impronta del defunto duca del Berry Jean il Magnifico, che ha lasciato in eredità uno stile; fu un uomo attento più all’arte che alla politica. Les très riches heurs du duc de Berry è un libro di preghiere ma soprattutto un gioiello di fattura, e sembra che nelle miniature che lo decorano, ben prima che in Perrault, il fiabesco abbia vita; sulla pagina il ruvido castello di Saumur prende la forma di un sogno estivo, bianco e turrito. Mi domando se non è di questo scenario che la volgarizzazione disneyana abbia fatto man bassa, trasformandolo nello sfondo del ballo di Cenerentola o nell’aura sospesa della Bella Addormentata. Anche sulla tomba del duca Jean, coerente in vita come in morte, aleggia un’aura sospesa: il suo monumento funebre, nella cripta della cattedrale, richiama a una elegante, placida pace, nonostante i tempi turbinosi in cui è vissuto il signore. A confronto con il volto feroce e nervoso del magnifico Medici, la fisionomia del duca del Berry parla di un’altra idea della vita, goduta e appagata dell’arte, della ricchezza, del piacere e persino del tempo. Così la sua città, meno eclatante della capitale toscana, mantiene un orgoglioso, placido equilibrio.

Bourges è la città del piccolo re. Ma quando Jeanne ci arriva, il re non c’è, naturalmente, e lei è ospitata con riguardo da Marguerite la Touroulde in un clima arioso e rilassato, per quanto strani risultino tali aggettivi applicati qui e ora. Per il tempo in cui Jeanne si istalla nell’elegante roccaforte dei Valois, vi si trova bene; sente il respiro della città e respira in pace anche lei, la guerriera: è capace di stare in armi e a cavallo, ma sa anche cucire e ricamare; non è seconda a nessuno, lo dice lei stessa, nelle arti femminili cui l’ha educata sua madre, Isabelle Romée. Sebbene abbia in altro frangente osservato, senza polemica e quasi con candore, che di donne abili nei lavori domestici sia già piena la Francia.



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